22 ottobre 2016 è la Giornata del Teatro… e delle proteste!

E’ giunto il 22 ottobre 2016, s’inaugura la Giornata del Teatro promossa dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo (Mibact) e dall’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS). Questa festa, annunciata dal Ministro Franceschini già a febbraio 2016, consiste nell’apertura dei teatri al pubblico in maniera gratuita, spettacoli mattutini per le scuole, visite guidate nei teatri più belli d’Italia.
Ma c’è il rovescio della medaglia, il mondo dello spettacolo e del teatro protesta: “Non c’è nulla da festeggiare, signor Ministro!”

Più di mille attori e attrici professionisti, riuniti sotto il nome di Facciamolaconta, urlano: Non c’è nulla da festeggiare signor Ministro!  La community di attori e attrici, costituitasi liberamente per presentare alle Istituzioni tutte le richieste che provengono dal mondo dello spettacolo dal vivo, non sono d’accordo su questa iniziativa, e non sono gli unici…

La polemica sulla Giornata del Teatro da subito ha indignato molti addetti ai lavori e personalità del teatro come quella di Giovanni Pinto, presidente del Consiglio di Amministrazione del Trianon di Napoli che scrive sui Social: “Siamo in lutto!”

La Giornata del Teatro: Non c’è nulla da festeggiare!

Le polemica e le proteste che riguardano la Festa dedicata al Teatro arrivano da molto lontano, hanno origini più profonde, partono soprattutto dai tagli al mondo dello spettacolo dal vivo e alla questione dell’assegnazione dei finanziamenti ministeriali (Fondo Unico per lo Spettacolo).

Vediamo adesso nel dettaglio protagonisti, esperti del settore e addetti ai lavori cosa hanno scritto, dichiarato e anche urlato in questa settimana. Partiamo dalla polemica che si è sollevata dal teatro napoletano:

“Siamo piuttosto in lutto!” scrive su Facebook Giovanni Pinto, attuale presidente del consiglio di amministrazione del Trianon.”

“Pinto rifiuta l’invito del ministero ad aprire gratis i teatri: “Lo scorso anno con il suo decreto Franceschini ha massacrato 300 imprese di musica e teatro con terribili ricadute sui livelli occupazionali”. Ne hanno fatto le spese artisti, tecnici, amministrativi, e “ora è la volta dei lavoratori del Teatro Biondo di Palermo, che vengono messi in cassa integrazione.”

“Ed è di appena una settimana fa l’allarme lanciato da Mariano Rigillo a proposito dei ritardi nei contributi dei soci allo Stabile napoletano e alla Scuola di Teatro da lui diretta, è cronaca di ogni giorno la sofferenza per la mancanza di liquidità al San Carlo come al Mercadante come al Napoli Teatro Festival.”

“«Il teatro così muore» insiste Pinto, che ricorda i contributi ancora attesi dallo Stabile, quelli attesi dal Teatro Festival, «e sono in attesa delle sovvenzioni anche tutti gli altri teatri e imprese di produzione.»”

(Fonte: Repubblica.it)

Poi è la volta di Facciamolaconta, il folto gruppo di attori e attrici unitisi per tutelare i diritti della categoria artistica in questione. Sempre più numerosi e attenti alle delicate dinamiche del mondo del teatro e dello spettacolo, scrivono sui Social:

Festa dei Teatri? Non c’è nulla da festeggiare! ll 22 Ottobre il Ministro Franceschini ha istituito, in accordo con l’AGIS, la Giornata del Teatro con l’ingresso gratuito nei Teatri. Lo ha fatto senza prevedere un investimento straordinario per la copertura del costo del lavoro di questa giornata, che si voleva gratis per il pubblico e con remissione totale per artisti, tecnici e produzioni. Un irresponsabile gesto che ancora una volta non riconosce alle prestazioni artistiche la dignità di un lavoro e ignora lo stato di crisi occupazionale in cui versa il teatro italiano.”

“Sono solo 100 su più di 2000, come scritto sul sito del MiBact, le sale teatrali in Italia che aderiscono alla Giornata del Teatro del Ministro Franceschini, proponendo al pubblico nella quasi totalità dei casi, non spettacoli gratuiti ma visite guidate in orario mattutino o pomeridiano, per piccoli gruppi di partecipanti, nelle strutture teatrali, raccontate come musei e non come luoghi di cultura viva. Un grande flop!”

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Nel post del Blog di Repubblica, l’autrice Anna Bandettini (la quale non si dichiara a priori contraria alla Giornata del Teatro) si sofferma sul grave stato in cui versa lo Stabile di Catania, che ha 12 milioni di euro di debiti e sul fatto che l’attore Leo Gullotta percepirà solo 1 euro per una serata nel teatro siciliano. Nel suo articolo la Bandettini riporta il comunicato sindacale della Slc-Cgil, evidenziando il seguente punto:

“Franceschini come Gullotta, compia un gesto di amore e di responsabilità verso il teatro Italiano: chieda che tutti gli artisti siano pagati adeguatamente e si stabilisca insieme a loro e a chi li rappresenta le regole dello spettacolo da vivo.”

Cosa ne pensi? Sei d’accordo con la Giornata del Teatro, può essere utile ad avvicinare le persone al teatro e allo spettacolo oppure anche tu credi che sia un flop? Lascia il tuo commento qui sotto.

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Tag: , Filled Under: Colpi di scena Posted on: 21 October 2016

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