Il teatro è in crisi, la gente non ci va più, la riforma del teatro italiano che doveva garantirne il sostegno e la funzione civile si è dimostrata una strumento poco efficace. Il Teatro, nato per permettere agli artisti e ai cittadini di entrare in relazione tra loro al fine di creare una comunità civile, ha finito, con il passare degli anni, per diventare il riflesso di una società in perenne malcontento.
Ma la situazione è davvero così negativa ovunque? Se dovessimo basarci sui dati ufficiali la risposta è si, ma il pubblico non sembra essere sempre d’accordo.
Di seguito ti riportiamo 4 idee (e per noi casi di successo), messe a punto da alcuni noti e meno noti Teatri italiani, per combattere la crisi e riavvicinarsi agli spettatori.
Il Teatro Massimo di Palermo & Google Cultural Institute: Tutta la cultura del mondo in un click
La Fondazione Teatro Massimo di Palermo per costruire e coltivare la relazione con il proprio pubblico ha deciso di intraprendere la strada del marketing digitale.
Queste le parole del sovraintendente Francesco Giambrone riguardo l’iniziativa:
“L’innovazione ci aiuta molto, anche se in genere è stata molto lontana dai teatri d’opera. Noi stiamo facendo un grande sforzo per trasformare un teatro che ha una grande tradizione artigianale in uno che ha la capacità di intercettare tutti gli strumenti di innovazione nel campo dei linguaggi della scena e della comunicazione”.
Con la creazione di un’App per l’acquisto dei biglietti tramite smartphone, una Web Tv che consente di seguire le opere in diretta, e una pagina Facebook che solo nel 2016 ha avuto un incremento del 96% rispetto all’anno precedente, ha dimostrato come l’uso corretto delle tecnologie e delle piattaforme digitali, possa essere una grande risorsa per il mondo dell’arte e dello spettacolo.
Il Teatro siciliano ha inoltre recentemente aderito al progetto Google Art& culture, un tour virtuale a 360° offerto da Google tra i Musei e i capolavori di tutto il mondo.
Il progetto, dall’enorme valore culturale, è stato realizzato in collaborazione con il Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, la Fondazione Musei Civici di Venezia, Accademia dei Fisiocritici, Consorzio per la Tutela del Palio di Siena, Outdoor Project.
Pronti a viaggiare nella storia e cultura con Google?
Il Teatro alla Scala di Milano diventa Museo digitale
Un tour in realtà virtuale, nuovi pannelli touch per i visitatori del museo e un’App didattica, sono le risorse scelte da uno dei teatri più celebri al mondo per avvicinarsi al suo pubblico e attirare l’attenzione anche di un Target più giovane e curioso.
Il progetto di innovazione digitale del Teatro alla Scala è stato realizzato in collaborazione con Samsung, partner tecnologico del Teatro, e ETT S.p.A, azienda digitale e creativa.
Queste le parole del Direttore Operativo del Museo Donatella Brunazzi:
“Missione di un Museo moderno non è solo salvaguardare e conservare un patrimonio artistico-culturale, ma valorizzarlo favorendone la fruibilità e migliorando la qualità dell’esperienza del visitatore. Esporre le opere non basta più: occorre accompagnare il visitatore in un percorso di approfondimento che è in primo luogo un percorso narrativo che rende accessibile il denso intreccio di storie che caratterizza il nostro Museo. L’innovazione digitale si aggiunge al moltiplicarsi delle attività ‘dal vivo’, dalle presentazioni di libri ai concerti e ai laboratori per bambini, in una strategia complessiva per rendere la visita al Museo un’esperienza indimenticabile”.
Una visita davvero da non perdere se pensi che ad accompagnarti sarà la prima ballerina Nicoletta Manni!
I Grandi numeri del Piccolo Teatro di Milano
I tagli ai finanziamenti sembrano non spaventare il Piccolo Teatro di Milano, che chiude il bilancio consuntivo del 2016 in perfetto pareggio, con un volume complessivo pari a oltre 20 milioni di euro e un autofinanziamento pari a oltre il 47%. Nel 2016 il Teatro ha registrato 293.000 spettatori, di cui il 47% under 26.
Un dato che dimostra come i giovani siano più che sensibili ed aperti alle proposte culturali.
Anche il Piccolo Teatro, si è avvalso negli anni di una vera e propria strategia digitale per la promozione degli spettacoli, attraverso un sito web costantemente e correttamente aggiornato, la creazione di una community social attiva su Facebook, una Web Tv e biglietti last-minute disponibili solo online.
Anzi forse non lo sai, ma il Piccolo Teatro è stato il primo ad utilizzare la piattaforma di Facebook non solo come e-commerce, ma anche come mezzo per la diffusione della cultura teatrale.
L’esperienza di questi Teatri dimostra come l’utilizzo della tecnologia digitale possa essere un valido supporto per promuoversi e un potente mezzo per riscoprire il senso di “comunità” intorno al Teatro.
Se dopo aver letto le esperienze appena riportate si è accesa in te la voglia di occuparti della tua pagina Facebook e del sito internet, ma non sai ancora completamente come fare, puoi trovare qualche spunto leggendo Marketing teatrale: 4 suggerimenti per promuovere i tuoi spettacoli online.
“Il Teatro che vorrei”: il concorso per bambini del Teatro Guglielmi
A chiudere in positivo la stagione appena passata è stato anche il Teatro Guglielmi, con il 30% di presenze in più rispetto la precedente.
La possibilità di poter scegliere tra una formula di abbonamento blu e una rossa, classica o Smart, adottata dal Teatro ha permesso l’accesso agli spettacoli ad un pubblico nuovo, accogliendo le loro necessità.
La grande affluenza agli spettacoli non ha riguardato soltanto la stagione di prosa, ma anche il teatro ragazzi rivolto agli studenti delle scuole e la rassegna domenicale per i bambini e le famiglie.
Sull’importanza del Teatro nelle scuole ne abbiamo parlato in questo blog qualche articolo fa riportando le ragioni e il valore di questa attività.
Gli spettacoli sono stati programmati dal Comune di Massa insieme alla Fondazione Toscana Spettacolo onlus, collaborazione che ha fruttato ben 50 mila euro reinvestiti nella programmazione della stagione 2017/2018.
Colgo l’occasione per comunicare che il Teatro sabato 30 settembre, in occasione dell’inaugurazione della stagione 2017-2018, aprirà le porte al pubblico. Per tutto il giorno, dalle 10 alle 19, si alterneranno varie iniziative per rendere il teatro ancora più “familiare” e accessibile alla città.
I bambini dai 3 ai 12 anni potranno inoltre partecipare al concorso “Il teatro che vorrei”, disegnando la loro idea di teatro. Al vincitore sarà consegnato un abbonamento alla stagione del Teatro Famiglie che debutterà il 26 dicembre con Biancaneve, la vera storia.
Spero che quest’articolo ti sia piaciuto e ti abbia spinto a considerare l’altro aspetto della crisi, quello relativo al suo superamento.
Prima di salutarti però vorrei ricordare a tutti ciò che scriveva Silvio D’Amico già nel 1928:
«Crisi, di che natura? D’ordine economico? Oppure è come è, dunque organizzato questo teatro moderno, se per vivere non gli basta un così largo concorso di pubblico, ma ha bisogno di esaurire letteralmente i biglietti tutte le sere? Oggi gli autori scrivono per i piccoli gruppi intellettuali, per una certa critica, per porre la candidatura alle varie Accademie, non scrivono più per la folla. Sdegnano di fare quello che non hanno sdegnato Eschilo, Shakespeare, Calderon, Molière. E allora la folla che essi affettano di ignorare li abbandona».
…e aggiungere che il segreto di ogni buona relazione risiede nella comunicazione (digitale o non)!
E tu cosa ne pensi della crisi culturale e teatrale nel nostro Paese? Esiste la possibilità di una ripresa? Raccontaci le tue idee nei commenti.
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Tag: abbonamenti teatrali, marketing teatrale, social media Filled Under: Intorno al teatro Posted on: 29 September 2017