Chi non è stato mai curioso di sapere cosa succede al di là del sipario? Durante le prove o anche durante lo svolgimento dello spettacolo. Ne succedono di tutti i colori! E come si crea una coreografia?
Ce lo racconta per noi in questo post Valentina Escobar, regista e coreografa che ha lavorato, da oltre 15 anni, per molti spettacoli, tra i quali “La Traviata” che quest’anno ha vinto GbOscar (praticamente l’Oscar della lirica in Italia) come miglior spettacolo. La sua carriera si è svolta in importanti e molteplici teatri come la Fondazione Arena di Verona, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Municipal di São Paulo, il Teatro Petruzzelli, la Royal Opera House di Muscat , ecc… Molto intensa anche la sua attività di docente.
Dietro le quinte dell’Opera lirica “Idomeneo”
Iniziamo subito questa carrellata sul mondo dell’opera lasciando che Valentina ci racconti un simpatico aneddoto accaduto durante le prove di un suo spettacolo a teatro: “Mi ricorderò sempre quando durante le prove luci a notte fonda, dell’opera Idomeneo di W.A. Mozart, un figurante giovanissimo che doveva stare seduto in un punto spefico della scenografia, per poter fare il puntamento luci preciso in quell’aria spaziale, si è seduto esattamente dal lato opposto; a quel punto gli ho chiesto se gentilmente poteva andare nella posizione corretta e lui bello tranquillo e serafico, innocente mi ha risposto: “Veramente io sto comodo qui!”
“Beh la sua spontaneità ci ha fatto fare una grande risata e ha contribuito a rendere un po’ meno pesante quella nottata con un’escursione termica terrificante.”
Quali sono le cose che gli spettatori non vedono?
“Il grandissimo lavoro di progettazione, ideazione creativa (regia, scene, costumi, coreografie, luci e talvolta composizione di nuovi copioni o libretti e musiche). L’ organizzazione, le prove con attori, cantanti, ballerini, prima a tavolino (la fase in cui regista, coreografo, scenografo e costumista raccontano la loro concezione dello spettacolo) e poi la fase di montaggio della regia, coreografie e delle scenografie.
Lo studio e la creazione dei personaggi, le prove con orchestra (lettura con l’orchestra nelle quale il direttore d’orchestra dà a tutti gli orchestrali indicazioni ritimiche, melodiche e interpretative. Le prove musicali con il direttore d’orchestra e i cantanti, le prove musicali con il coro, la cosiddetta prova italiana ovvero la prima prova con cantanti e orchestra.
Le prove d’assieme nelle quali si esegue e controlla tutta l’opera con scene, costumi, regia e coreografie complete con orchestra, la prova “antepiano” nella quale si esegue tutta l’opera senza l’orchestra) la fase di montaggio (luci , scenografia, regia e coreografia), la costruzione degli effetti luci , le prove costumi e tutto il lavoro organizzativo e pratico di sartoria.”
Qual è il processo creativo per realizzare una coreografia?
“Se si tratta di una coreografia all’interno di un’opera lirica è fondamentale la stretta collaborazione e intesa tra regista e coreografo (qualora fossero due persone diverse), lo studio approfondito della musica e del libretto, ovviamente la conoscenza del linguaggio musicale, teatrale, espressivo, corporeo e coreografico
.
Se si tratta di due persone diverse prima il regista incontra il coreografo per raccontargli la sua visione dello spettacolo, il contesto. A quel punto il coreografo può dare inizio alla sua creatività in relazione alla musica, alla drammaturgia e alla visione registica, facendo una prima ipotesi di coreografia da verificare e realizzare poi con i ballerini, mimi e artisti del coro.
Ovviamente il coreografo deve creare coreografie che possano essere eseguite al meglio dai suoi interpreti e aiutarli con tutti i mezzi possibili, tenendo presente le loro le qualità fisiche e espressive, le loro possibilità e le loro potenzialità da mettere in risalta.
Il coreografo che lavora con gli artisti del coro, deve sempre considerare anche le loro esigenze fisiche per poter cantare al meglio intepretando le sue coreografie e ovviamente quando lavora con ballerini, coristi e mimi deve saper usare un linguaggio diverso, sono prefessionisti con preparazioni e attitudini, esperienze, possibilità fisiche diverse.
Personalmente non chiedo mai nè a ballerini, nè a mimi nè agli artisti del coro di eseguire le mie coreografie tecnicamente, sarebbe poco interessante per me, per loro e soprattutto terribilmente noioso per il futuro pubblico assistere a uno spettacolo meccanico e superficiale.
Chiedo invece di intepretarle, adattarle al proprio corpo, alle proprie possibilità e alla propria sensibilità artistica pur seguendo le mie linee creative e senza mai lasciare nulla al caso per garantire la qualità.
Credo sia fondamentale garantire sempre un giusto equilibrio armonico tra tecnica, estro creativo e disciplina nell’arte coreografica, così come in quella registica e musicale. Per me un buon ballerino è colui che danzando comunica emozioni indimenticabili e un buon coreografo dovrebbe aiutarlo a fare emergere tutti i suoi lati migliori, il suo talento, il suo genio creativo.
In altre parole per me il coreografo è colui che dirige e crea la coreografia, studia con cura, amore e attenzione le potenzialità dei suoi interpreti, facendoli sentire a proprio agio senza mai tappare la loro creatività naturale pur mantenendo il suo ruolo facendosi rispettare. La danza, il teatro e la musica non si fa mai da soli ed è fondamentale creare anche un contesto armonico e collaborativo.”
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Visto quale universo nasconde un’opera teatrale? Se hai domande o altre curiosità sul dietro le quinte, scrivile nei commenti qui sotto. E se ti è piaciuto questo post, condividilo 😉
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Tag: backstage, opera lirica, opera teatrale, regia, spettacolo, teatro Filled Under: Dietro le quinte Posted on: 9 June 2016