E se facessimo una campagna di crowdfunding per il nostro spettacolo teatrale? Perchè non raccogliere qualcosa per sostenere la produzione teatrale con il crowdfunding? Chi lavora nel mondo del teatro e degli eventi culturali, sono certo, che almeno una volta nella vita si è posto questa domanda. Vediamo quindi perchè farlo, come procedere e quali sono i passaggi fondamentali.
Oggi sul nostro blog di teatro abbiamo deciso di trattare il delicato ed importante tema del come raccogliere fondi per realizzare uno spettacolo con il crowdfunding. E lo facciamo partendo dalla nostra esperienza e con l’obbiettivo che possa essere realmente di aiuto per tutte quelle compagnie e progetti teatrali che vogliono sperimentare nel modo migliore questa modalità “alternativa” di finanziamento della produzione teatrale.
Cos’è il crowdfunding e perché usarlo nel settore artistico e culturale?
Il crowdfunding (in italiano finanziamento collettivo), secondo la definizione di Wikipedia, è “un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni”. E’ una pratica molto diffusa oggi nel mondo delle Startup, che però si sta diffondendo rapidamente anche nel settore culturale. In gioco ci sono i concetti di folla (crowd) e di finanziamento (funding), e per semplificare possiamo immaginarla come una reinterpretazione della raccolta fondi nell’era digitale, ma anche una delle più efficaci forme di finanziamento dal basso.
La sua rapida diffusione è legata soprattutto alla particolare situazione geopolitica globale in cui viviamo ed alla crescente diffusione dei social media. Il crowdfunding infatti utilizza Internet come strumento principale per la raccolta di fondi, attingendo da gruppi di persone con interessi comuni (community e gruppi sui social network) al fine di finanziare un progetto o un iniziativa partecipata.
Il modello di crowdfunding più diffuso in Italia è rappresentato dal donation/rewards crowdfunding. Cioè a seguito di una donazione, è prevista un tipo di ricompensa di carattere non finanziario (un gadget, un prodotto, un biglietto / ingresso numerato, un meeting con l’ideatore, un ringraziamento sotto varie forme, etc…).
La situazione di crisi economica generalizzata degli ultimi anni ha fortemente minato tanti settori della nostra economia. E spesso è stato proprio il mondo della cultura, cosi come il teatro e tutto il suo indotto, a risentire più di tutti della crisi e dei tagli che hanno investito il nostro Paese.
I nuovi incentivi fiscali, introdotti nel 2014 dal MiBact, sono riusciti a dare un po’ di respiro al panorama dell’arte e della cultura, in particolare l’Art Bonus, reso permanente dalla Legge di Stabilità 2016. Nel frattempo però il mondo dell’arte ha iniziato a sperimentare forme alternative di raccolta fondi e mettersi ai ripari, grazie proprio a questo nuovo ed efficace antidoto: il Crowdfunding.
Il crowdfunding per la promozione culturale e teatrale è ancora poco conosciuto in Italia (o almeno se ne parla poco online e negli ambienti dove si fa il teatro), ma in realtà è molto più diffuso ed utilizzato di quanto si possa pensare. Questo perchè grazie al crowdfunding è possibile colmare in molti casi le lacune di finanziamento istituzionale, ma anche attirare l’attenzione nei confronti della campagna e quindi dello spettacolo che si vuole produrre. Inoltre consente di ottenere dei feedback sullo spettacolo (prima e dopo) per perfezionarlo e soprattutto creare/rafforzare il network di fan e sostenitori. Infine è anche un ottimo canale di prevendita.
Tutte le campagne di crowdfunding, incluse quelle dedicate alla cultura, possono funzionare a patto però che vengano ben pianificate e gestite.
Per approfondire: Il crowdfunding nel settore culturale – Uno Studio della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia
Perché ricorrere al crowdfunding per la produzione di uno spettacolo teatrale?
In tempi difficili per il teatro come quelli in cui viviamo, sappiamo che bisogna in primis sviluppare processi organizzativi e economici virtuosi, in grado di rendere sostenibili i propri progetti teatrali, alimentandone la circuitazione e di conseguenza la possibilità produttiva. Accanto a questo è necessario adoperarsi per costruire un seguito di fan, un pubblico affezionato e coinvolto al quale regalare emozioni in cambio dell’acquisto del biglietto (unica fonte di sostentamento dello spettacolo).
La sostenibilità economica di uno spettacolo generalmente si fonda su questo ultimo passaggio, sul numero di spettatori paganti che siamo in grado di portare al teatro. E la creazione di una campagna di crowdfunding ben progettata può supportare anche finanziariamente la fase produttiva. Del resto il budget di produzione di un allestimento teatrale in generale supera di gran lunga la cifra che in linea di massima si può fissare come obiettivo da raggiungere con la campagna di crowdfunding. Ricorrere però al crowdfunding per un progetto teatrale, accanto all’importante contributo economico che aiuta senza dubbio a realizzare una parte del lavoro, significa per molte compagnie teatrali provare a creare un allineamento tra innovazione del processo produttivo, scelta degli artisti etc, e un processo innovativo (quale può essere considerato ancora oggi il crowdfunding in Italia) di reperimento dei fondi necessari alla realizzazione del progetto.
Perché il pubblico dovrebbe sostenere un progetto teatrale attraverso il crowdfunding?
Questa domanda è forse la prima che bisognerebbe porsi insieme alla correlata: cosa cambia rispetto a farlo acquistando un biglietto il giorno stesso della rappresentazione?
La differenza sta, nella maggior parte dei casi, nella forte adesione delle persone al progetto, nel sentire di avere contribuito attivamente alla costruzione e realizzazione dello spettacolo teatrale. Il messaggio che dovrebbe passare attraverso la campagna di crowdfunding è secondo noi di tipo empatico: siamo una community, ci conosciamo (e riconosciamo), crediamo nel progetto e per questo ci dobbiamo aiutare. Un sostegno economico che deve essere legato al presente, alla fase di ideazione, gestazione e preparazione dell’opera teatrale. E non quando la produzione sarà in scena, in quel momento, se abbiamo lavorato bene anche sulla strategia di promozione e sul marketing teatrale, saranno le vendite dei biglietti a sostenere poi lo spettacolo.
Da leggere: Marketing teatrale: 4 suggerimenti per promuovere i tuoi spettacoli online
Lo scopo principale del crowdfunding non è mai solo la raccolta dei soldi, ma costruire attorno al progetto teatrale una “folla” di sostenitori pronti a seguirti nelle future avventure. Ed ecco perchè anche la scelta di una piattaforma specializzata contribuisce a migliorare la comunicazione del progetto: le persone che si raccolgono attorno ad essa sono infatti già sensibilizzate e attente.
Quali benefici ulteriori riceve una produzione teatrale quando ricorre al crowdfunding?
Il valore aggiunto di una campagna di crowdfunding generalmente sta nella capacità di dare visibilità al progetto prima ancora che sia finito e pronto per andare in scena. Creare un’aspettativa e fare in modo che se ne parli in anticipo rispetto ai tempi consueti, aiuta sicuramente a migliorare la comunicazione ed anche la vendita dello spettacolo quando poi va in scena.
Il crowdfunding non è quindi soltanto un canale di finanziamento, ma anche e soprattutto un canale di marketing e di distribuzione, perché quando uno spettacolo è prodotto ed è pronto per andare in scena, è lì che comincia la sua vera vita.
Ma ora vediamo in concreto quali sono i passaggi fondamentali per impostare una buona campagna di crowdfunding.
Definisci una strategia per la campagna di crowdfunding del tuo spettacolo
Come visto sopra prima di qualsiasi campagna bisogna avere un progetto, che contempli un obiettivo più generale (una produzione innovativa, la realizzazione di una produzione cine-teatrale, un’idea di teatro collettivo e partecipato, una forte connotazione sociale o culturale etc etc) ed ovviamente un obiettivo in termini di fondi da raccogliere: per es. 3.000 euro.
Una volta definiti gli obiettivi bisogna passare alla creazione di un Concept forte che possa sostenere la campagna. Uno dei modi per rendere efficace una campagna è sviluppare un’idea originale, una comunicazione originale o più semplicemente offrire un Motivo per donare: es. XXX, il primo spettacolo che mette in scena il pubblico che l’ha sostenuto.
Alla base del progetto ci dovrebbe essere sempre un’anima partecipativa, un approccio inclusivo ed aperto che dovrebbe spingere anche i promotori a mettersi in gioco, e come ho più volte sottolineato non semplicemente un modo per raccogliere soldi.
Lo studio di una buona comunicazione è sicuramente un aspetto molto importante: usa uno slogan ben costruito che ricordi a ciascuno dei tuoi sostenitori perché aderisce e lo faccia sentire partecipe e fiero di contribuire.
Un interessante esempio di concept per la propria campagna di crowdfunding è stato realizzato dalla compagnia teatrale Fanny & Alexander: We need money! uno spettacolo partecipativo dentro e fuori dai teatri
10 utili suggerimenti per impostare una buona campagna di crowdfunding
- Creare e coltivare una community (pagina facebook o gruppo fb, profilo Instagram o Blog), definire una Social Media Strategy ed attuarla >> tra 2.000 e 5.000 follower (in media 1% degli iscritti fa una donazione)
- Creare una Landing page pre-lancio (si possono usare i servizi gratuiti come Launchrock o mini-siti in WordPress)
- Scegliere una piattaforma di Crowdfunding e studiare caratteristiche e funzioni della piattaforma scelta
- Definire gli aspetti legali e fiscali (chi avvia la campagna? modalità di raccolta, costi della piattaforma, etc)
- Definire i target principali della campagna (gruppi di utenti potenzialmente interessati a finanziare il progetto): sostenitori o associati, quelli che vogliono partecipare all’iniziativa per imitazione, i giornalisti e gli influencer del settore di riferimento
- Definire la comunicazione e il messaggio (diversificato) per i tuoi target
- Definire il calendario di tutte le attività da realizzare (comunicati stampa, contenuti nel blog, post sui social network, eventi, campagne di advertising, accordi e partnership, invio delle ricompense)
- Definire obiettivo economico da raggiungere: Sviluppare un grafico con previsione di crescita e l’andamento stimato delle donazioni (in funzioni delle azioni pianificate) >> generalmente si punta a raggiungere l’obiettivo (leggermente ridimensionato) nel primo terzo (o metà) della campagna così da utilizzare la “notizia” per la successiva raccolta
- Realizzare un video di presentazione efficace e impostare la campagna su una “storia”
- Prevedere e studiare con attenzione una serie di ricompense (simboliche, di prodotto, esclusive e per grandi donatori)
Quali piattaforme di crowdfunding utilizzare per il teatro?
Eppela è una delle principali piattaforme italiane di crowdfunding, reward-based, per creativi e startup.
Nata nel 2011, si propone come punto d’incontro fra chi desidera realizzare un progetto imprenditoriale e il sostegno delle community. Si tratta di una piattaforma di tipo generalista, che opera su progetti di diverse categorie e settori: dalle arti visive, musicali, teatrali e letterarie, ai progetti dal taglio più specificatamente imprenditoriale. Il modello di raccolta utilizzato è “tutto o niente”, anche conosciuto come “all or nothing”. Un modello che prevede che i contributi offerti dalla crowd siano effettivamente versati sul conto del progettista solo al raggiungimento del budget fissato come obiettivo.
DeRev, nata da un’idea di Roberto Esposito, è stata considerata nel 2016 una delle cinque piattaforme di crowdfunding migliori d’Europa secondo un rapporto della Commissione europea. Premiata per usabilità e qualità della community, ma anche per il record della campagna di crowdfunding più finanziata in Italia, che ha raccolto 1 milione e 463mila euro per ricostruire Città della Scienza, si è differenziata dai competitor per la scelta di concentrarsi sui progetti creativi e culturali, sulle iniziative civiche, sulle community territoriali e settoriali. Andando a coinvolgere gli stakeholder come grandi aziende ed enti pubblici (come Wind per i progetti sociali e Giffoni Film Festival per quelli artistici). Come scrivono sul loro sito: “La nostra mission è consentire a creativi, aziende, cittadini, istituzioni e community di utilizzare Internet per trasformare le migliori idee in Rivoluzioni.”
Produzioni dal Basso (PDB) può essere considerata la prima piattaforma di crowdfunding nata in Italia. È una piattaforma storica perché è nata da un’idea di Angelo Rindone nel 2005 quando in Italia non si parlava ancora di crowdfunding. Come tutte le piattaforme di crowdfunding pone l’accento sul fatto chè è uno strumento di finanziamento dei progetti trasparente e disintermediato e quindi facilmente accessibile a tutti. Produzioni dal Basso è una piattaforma generalista (il progetto può essere sociale, culturale, personale, di prodotto, o di servizio) e non applica filtri in ingresso. Accetta diversi modelli di raccolta: Tutto o niente, Donazione o Raccogli tutto.
BeCrowdy nasce nel 2013 dall’ obiettivo in comune di cinque ragazzi italiani: mettere a disposizione le proprie competenze per dare ad altri la possibilità di realizzare progetti creativi attraverso il crowdfunding. Privilegia le arti visive e performative, la musica, l’editoria e l’organizzazione di eventi, e la sua mission è quella di fornire un punto di partenza a tutti coloro che intendano raccogliere fondi per mettere in pratica idee altrimenti irrealizzabili.
BeCrowdy, però, non mira ad essere solo una vetrina o un intermediario finanziario: come scrivono i fondatori, è “una piattaforma nel senso letterale del termine. Una base solida da cui partire per arrivare alla costruzione di una nuova impresa, di un nuovo sistema di creazione, diffusione e sostenibilità artistica e culturale”.
CrowdArts è ad oggi l’unica piattaforma italiana dedicata a finanziare opere nell’ambito delle performing arts. Fra teatro, progetti multidisciplinari e eventi, il suo obiettivo è quello di contribuire alla sostenibilità artistica e alla divulgazione della cultura a livello europeo, nella convinzione che “crowdfunding ed economia partecipativa possono aiutare creativi ed artisti indipendenti a trovare un nuovo spazio di produzione e diffusione dei propri progetti”.
Quali tattiche adottare per far funzionare la tua campagna di crowdfunding?
Questa volta sono andato veramente troppo lungo e devo fermarmi qui :-). Se l’argomento ti interessa, resta sintonizzato su questo blog. Ho ancora molte cose da raccontarti sul crowdfunding, tra cui le tattiche migliori da utilizzare per dare una spinta in più alla tua campagna.
Al di là delle strategie e delle tattiche che si possono mettere in campo e che sicuramente contribuiranno alla buona riuscita della campagna di raccolta fondi, è necessario considerare che non sarà una passeggiata: richiederà TEMPO, IMPEGNO, ENTUSIAMO, un TEAM in grado di gestire la comunicazione, la logistica, le ricompense e soprattutto i rapporti e le relazioni con una moltitudine di persone, appunto il CROWD.
E tu hai mai realizzato una campagna di crowdfunding per il teatro? Raccontami la tua esperienza. Cosa ti ha frenato o cosa secondo te non ha funzionato nel progetto di raccolta fondi che hai creato. Sarebbe infine molto bello (e te ne sarei davvero riconoscente) se potessi condividere questo articolo con il tuo network di contatti sui canali social 😉
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Tag: crowdfunding, marketing teatrale, promozione spettacoli, social media, spettacoli teatrali Filled Under: Strumenti del mestiere Posted on: 14 April 2017