Giornata Mondiale del Teatro, una conquista per l’Italia?

Non potevamo non dedicare un post ad hoc sul 27 marzo, Giornata Mondiale del Teatro. Nel 2016 anche l’Italia accoglie l’iniziativa lanciata a Vienna nel 1961 dall’Istituto Internazionale del Teatro creato dall’Unesco. Spesso, a ragion veduta, ci lamentiamo e constatiamo che la cultura dello spettacolo e del teatro in particolar modo, stia vivendo un periodo di profonda crisi, ma con questo post vogliamo porre l’accento sugli aspetti positivi e le piccole conquiste del settore: miglioramenti riscontrabili, come abbiamo riportato in un precedente post, nei dati sugli abbonamenti e pubblico teatrale dello scorso anno. Dati confortanti e ottimisti, e il futuro potrebbe riservare altre sorprese!

La Giornata Mondiale del Teatro porta con sé non solo il valore dell’Arte che celebra, ma anche un insieme di valori come la pace, lo scambio culturale, lo sviluppo di tutti i campi artistici, la sensibilizzazione a questi ultimi. Ogni anno per la giornata internazionale dedicata al teatro c’è un messaggio da parte di una personalità del mondo del teatro, il primo è stato Jean Cocteau nel ’62, per il 2016  il messaggio della Giornata Mondiale del Teatro è stato composto dal regista russo Anatòlij Vasìl’ev, tra i più grandi registi di teatro viventi. La celebrazione del Teatro con la diffusione del messaggio, quest’anno in Italia sono caratterizzate dalla conclusione del progetto del MIUR e dell’ITI Italia Scrivere il teatro: insomma si mette in risalto il lato performativo del teatro con la chiara volontà di invitare la Scuola a questa pratica artistica nel suo quotidiano.

Cosa può dire il teatro? Il messaggio di Anatòlij Vasìl’ev

C’è bisogno di teatro?
Lo chiedono migliaia di operatori teatrali delusi e milioni di spettatori annoiati.
Perché ne abbiamo bisogno?
In anni in cui la scena è così insignificante al confronto con ciò che succede nelle piazze
delle città e nelle regioni ove si consumano le vere tragedie della vita.
Cosa è per noi il teatro?
Palchi dagli stucchi dorati, poltrone di velluto, quinte polverose, voci impostate; ovvero,
al contrario, scatole nere, imbrattate di sporcizia e di sangue, ammassi di corpi rabbiosi e
nudi.
Cosa può dire il teatro?
Tutto!
Il teatro può dire tutto.
Sia come gli dei vivono nei cieli; come i reclusi languiscono nelle grotte; come la
passione può elevare e l’amore distruggere; come non ci sia spazio per i buoni, e regni
l’imbroglio; come ci sia gente che vive nella sua casa, mentre dei bambini vivono nei campi
profughi, e altri sono ricacciati nel deserto; come ci si separi dai propri cari. Il teatro può
parlare di tutto ciò.
Il teatro è sempre stato e ci sarà per sempre.
Nei prossimi cinquanta, settanta anni, il teatro sarà particolarmente necessario. Perché, di
tutte le arti rivolte a un pubblico, è solo il teatro che passa da bocca a bocca, da occhio a
occhio, da mano a mano, da corpo a corpo. Il teatro non ha bisogno di un intermediario fra
persona e persona. È una parte trasparente dell’universo, né sud, né nord, né oriente, né
occidente. Brilla di luce propria, da tutte e quattro le direzioni, immediatamente
comprensibile da chiunque, nemico o amico.
C’è bisogno di ogni specie di teatro.
E fra le molte e diverse forme di teatro, quelle arcaiche saranno le più richieste. Il teatro
rituale non ha bisogno di contrapporsi a quello delle civiltà avanzate. La cultura secolare sta
perdendo la sua funzione; la cosiddetta informazione culturale subentra di soppiatto alle
realtà semplici, ci impedisce di incontrarle.
Il teatro è aperto. L’ingresso è libero.
Al diavolo i gadget e i computer: andate a teatro, occupate le file in platea e in galleria,
porgete orecchio alla parola e osservate attentamente le immagini viventi. Davanti a voi c’è
il teatro, non consentite che la vostra vita frenetica lo trascuri.
C’è bisogno di teatro di ogni genere.
E solo di un certo teatro non c’è bisogno: il teatro dei giochi politici, della trappola
politica, il teatro dei politici, della politica; il teatro del terrore quotidiano, singolo o
collettivo; il teatro dei cadaveri e del sangue sulle piazze e nelle strade, nelle capitali e nelle
province, fra religioni ed etnie.

(Traduzione dall’originale russo di Marina Deribo e Claudio Facchinelli.
A cura del Centro Italiano dell’International Theatre Institute)

Stiamo iniziando a gettare le basi per il futuro del nostro teatro?

Sono tante le iniziative che coinvolgono gli amanti del teatro in questo giorno di festa, una particolare attenzione ce l’avranno i giovani e i super giovani: Comuni, Ministeri e Associazioni in collaborazione con vari teatri italiani, apriranno le porte gratuitamente alle scuole, promuoveranno spettacoli. Ma il regalo più bello è stata la diffusione delle linee guida del Miur: ovvero le indicazioni  per l’utilizzo didattico delle attività teatrali.

I punti fondamentali di queste linee guida da parte del Ministero dell’Istruzione sono:

  • Fornire alle scuole, di ogni ordine e grado, macro indicazioni in termini di strategie metodologiche e di valori educativi in relazione all’introduzione delle attività teatrali nell’ambito delle attività didattiche delle scuole allo scopo di sollecitarle a proseguire, e/o a iniziare, tali attività operando in relazione a un comune corpus teorico pedagogico e didattico. L’intento è da un lato dare organicità alle molteplici e svariate iniziative teatrali che nel tempo sono proliferate nelle singole Istituzioni scolastiche, da un altro lato sensibilizzare le scuole sull’importanza delle esperienze artistiche per formare nelle giovani generazioni il gusto dell’arte. 
  • L’attività teatrale abbandona definitivamente il carattere di offerta extracurricolare. Le attività teatrali devono essere inserite nell’offerta formativa e nel piano didattico disciplinare, ove se ne ravvisi la funzionalità rispetto agli obiettivi perseguiti dal percorso didattico.

L’inserimento dell’attività teatrale ha due macro obiettivi; educare gli studenti ad essere sia fruitori che produttori (autori, attori, registi ecc.) di spettacoli con la fruizione di spettacoli artistici e la progettazione e realizzazione di spettacoli teatrali. 

(Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione. Scarica il pdf delle Indicazioni Strategiche Per L’utilizzo Didattico delle Attività Teatrali a.s. 2016/2017)

Il Teatro ha da sempre un carattere pedagogico, introdurlo nelle Scuole non più come materia complementare, ci dà molta speranza per il futuro… Magari le nuove generazioni potranno trovare risposte alle loro domande proprio dall’Arte e dall’incontro con il Teatro.

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Tag: , , , Filled Under: Intorno al teatro Posted on: 22 March 2016

Cos’è TeatroDigitale?

Con questo blog vogliamo provare a sondare e raccontare le esigenze del teatro di oggi, ascoltare e condividere bisogni, soluzioni (e anche i piccoli traguardi) delle persone che vivono il teatro, che lo fanno quotidianamente, lo amano e lo fruiscono.

La nostra mission è raccontare il lato digitale del teatro, accompagnare la rivoluzione digitale, che è già in atto in ogni sfera del nostro vivere quotidiano, anche nella dimensione della fruizione teatrale, mostrando le sue influenze concrete sul mondo delle arti performative, ma anche le opportunità di amplificazione della visibilità offerte alla produzione teatrale stessa.