Il Web? La più grande platea che il Teatro possa avere!

I fondatori di WelcomeTheatre ci stanno raccontando la genesi di questo progetto e mentre ne parlano ci rendiamo conto di quanto l’argomento teatro, soprattutto legato all’oggi, abbia bisogno e voglia di crescere. Attraverso la storia di WelcomeTheatre scopriamo e comprendiamo più da vicino, tutta una serie di esigenze riguardanti gli addetti ai lavori e soprattutto abbiamo l’opportunità di riflettere, come ci ha già raccontato Stefano nel precedente post, su come offrire nuove possibilità al teatro anche attraverso Internet e le nuove tecnologie.

Dopo Stefano, Claudio Santomauro, uno dei fondatori, spiega come l’idea di conciliare, attraverso WelcomeTheatre, due mondi apparentemente opposti come il web e il mondo dello spettacolo, sia venuta fuori proprio partendo dalle problematiche che hanno coloro che fanno il teatro.

Quali problematiche del teatro hanno sollecitato il progetto WelcomeTheatre?

“L’idea di Welcome Theatre nasce circa tre anni fa, durante la mia convalescenza successiva ad un intervento chirurgico, io non lavoravo e l’unica cosa che potessi fare era quella di sparare idee per passare il tempo!” – esordisce ironicamente Claudio – “Durante una visita di mio fratello Stefano, si parlava di un musical che avevamo scritto e del successivo. Poi divagando… dissi a mio fratello: dopo tanti sforzi per allestire uno spettacolo, sia esso di prosa oppure di genere musical, che ne rimane? Qualche replica e un grandissimo sforzo intellettuale ed economico?

La risposta era devastante… Se ci dice bene, di tutto quell’impegno, rimarrà un video da rivedere noi e pochi intimi. Allora chiesi a Stefano: perché non inventiamo una piattaforma dove caricare i video e farli vedere ad un pubblico più vasto?

In fondo, pensai, la difficoltà che viviamo noi, come autori, la vivranno anche tutti coloro che operano in teatro. Tutte quelle persone che mettono in scena lavori che poi staranno in teatro con poche repliche, senza poter girare in altri teatri italiani (ovviamente per motivi di costi elevati).

Allora invece di portare lo spettacolo in giro per i teatri, perchè non sfruttiamo il web che può raccogliere un pubblico vasto senza costi aggiuntivi per autori e produttori?

Stefano non rispose, allora pensai di aver detto una delle tante amenità che escono dalla mia bocca, e non ripresi l’argomento.”

Come possono conciliarsi due mondi così distanti, il web e il teatro?

Claudio Santomauro, co-founder di WelcomeTheatre, continua il suo racconto sulla nascita di questo progetto, toccando punti fondamentali che riguardano il dietro le quinte e la spinta a voler e dover fare di più per il teatro e la sua diffusione.

“Successivamente  al confronto con mio fratello – rivela Claudio – io mi dedicai con maggiore intensità alla composizione, allo studio della composizione applicata al computer e al funzionamento dei sequencer e degli strumenti virtuali; nel frattempo iniziai a dirigere un coro…

Quando seppi che Stefano aveva lasciato il lavoro, pensai che fosse stufo del solito ambiente, solo dopo poche settimane mi disse che stava pensando di realizzare l’idea del teatro sul web, la cosa suonava così strana, pensai, stavolta è lui che dice amenità!

Ma quando il 2 luglio 2015 ci incontrammo io Stefano e Nicola, capii che la cosa stava nascendo e che si poteva fare, con grande sforzo ma si poteva realizzare. La mia più grande perplessità era quella di dover conciliare due mondi apparentemente distanti, quello del teatro e quello del web, ovvero quello virtuale. Ma fui io stesso poi a pensare a questo insolito binomio teatro digitale, infondo lo sperimentavo da tanti anni.

Sono un appassionato di musica e ho studiato Composizione in Conservatorio, ascoltando la Nona di Beethoven su Cd pensavo… questo prodotto è la ripresa masterizzata (quindi migliorata, per certi aspetti artefatta) di un’opera registrata dal vivo, quindi perfetta sotto l’aspetto qualitativo, ma ogni volta che posso ascoltare la stessa sinfonia dal vivo vado all’Auditorium e l’ascolto volentieri.

Allora perché lo stesso non dovrebbe succedere per il teatro? Io posso vedere una commedia, una tragedia o un musical su Welcome Theatre divertirmi e poi andare a vedere gli stessi spettacoli dal vivo generando in me sensazioni diverse.”

Come hanno reagito gli autori teatrali a cui hai sottoposto WelcomeTheatre come teatro on demand?

“Ho trovato, nei mesi in cui ero alla ricerca di autori e produttori disposti a credere nel progetto, molta gente disponibile ad ascoltare. Molti hanno creduto sin da subito che WelcomeTheatre fosse una buona idea e che potesse essere di aiuto agli addetti ai lavori.

Infatti moltissimi di loro non hanno visto WelcomeTheatre come un ostacolo, o meglio come un possibile pericolo per l’Arte del Teatro, ma come un supporto moderno al loro lavoro. In molti hanno intravisto da subito le potenzialità di questo progetto, sopra ogni cosa, il fatto che può accrescere la visibilità di un’opera e che essa stessa possa essere sfruttata economicamente a pieno, dando valore ad ogni singolo sforzo fatto nel metterla in piedi.

E non solo… io credo che WelcomeTheatre possa diventare un luogo dove produttori, autori e direttori artistici, di città diverse o di nazionalità diverse, si incontrino per portare nuovi lavori in teatro.” 

(Claudio Santomauro: Media Reviewer & Business Developer, Co-founder, Compositore)

E questa era un’altra voce importante del progetto WelcomeTheatre. Attraverso la parola dei fondatori stiamo scoprendo le potenzialità di questa creazione e quanto possa, una volta realizzata e condivisa, essere utile a tutti; in questo caso al mondo del teatro in generale, ma anche e soprattutto a coloro che lavorano per il teatro,  misurandosi ogni giorno con moltissimi ostacoli e difficoltà pratiche.

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A presto…

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Tag: , , , Filled Under: Dietro le quinte Posted on: 19 February 2016

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Con questo blog vogliamo provare a sondare e raccontare le esigenze del teatro di oggi, ascoltare e condividere bisogni, soluzioni (e anche i piccoli traguardi) delle persone che vivono il teatro, che lo fanno quotidianamente, lo amano e lo fruiscono.

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