Intervista a Stefano Delfino, direttore artistico del Festival Teatrale di Borgio Verezzi

Terra di poeti, santi e navigatori l’Italia. Terra di tanti cantautori e musicisti la Liguria. Ma anche una regione dalla lunga tradizione teatrale. E non me ne vogliano allora De Andrè, Tenco, Paoli, Lauzi o Bindi se lascio le loro figure momentaneamente in disparte. Perché questo blog racconta di chi calca il palcoscenico per rappresentare drammi e commedie.

C’é chi indossa maschere e costumi interpretando personaggi storici o di fantasia, chi resta dietro le quinte per ideare testi e dialoghi, chi disegna abiti, dispone luci, arredi e pannelli, chi orchestra melodie e suoni che altri trasformano in passi e movimenti. Il lavoro di tutti, in ogni caso, regala al pubblico grandi emozioni. E in Liguria le emozioni del teatro si possono vivere in anteprima. Anzi, in Prima Nazionale. Dove? Al Festival Teatrale di Borgio Verezzi per l’esattezzasulle alture della provincia di Savona, nell’ormai conosciutissima Piazzetta Sant’Agostino incastonata tra la vista mozzafiato della costa e i monti circostanti.

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Ideato quasi per gioco nel 1967 e giunto oggi alla sua 52° edizione, il Festival Teatrale di Borgio Verezzi è divenuto nel tempo una delle rassegne più ambite dagli addetti ai lavori e più apprezzate da critica e pubblico. Mi conferma tutto Stefano Delfino, che dal 2002 ne ricopre il ruolo di Direttore Artistico.

 

Signor Delfino, possiamo definire il Festival Teatrale di Borgio Verezzi una garanzia di qualità?

Di sicuro il nostro Festival ha assunto nel tempo la connotazione di importante vetrina di anticipazione di ciò che i cartelloni teatrali proporranno durante la stagione invernale. Molte compagnie e teatri stabili presentano da noi le loro produzioni in Prima Nazionale per poi riprenderle in autunno. Da 52 anni portiamo in scena spettacoli di prestigio interpretati da professionisti di spessore. Tutto questo regala visibilità al nostro lavoro e suscita una notevole attenzione da parte dei media.

 

Immagino sia per voi motivo di orgoglio vedere queste produzioni riscuotere grande successo in inverno…

Certamente. Pensi che nella prossima stagione 2018-19 ben quattro spettacoli che abbiamo ospitato nell’estate 2016 in occasione del Cinquantenario del Festival saranno al loro terzo anno consecutivo di tournée. Mi riferisco a Parenti Serpenti, Sorelle Materassi, L’inquilina del piano di sopra e Dieci Piccoli Indiani. Evidentemente è vero quello che si dice in giro, ossia che il Festival di Borgio Verezzi porta fortuna!

Festival Teatrale di Borgio Verezzi

 

Ma cosa comporta presentare tanti spettacoli in Prima Nazionale, quest’anno ben dieci su un totale di tredici titoli?

Beh, i costi ci sono. E non dobbiamo dimenticare che il nostro pubblico può assistere a questi spettacoli a un prezzo ridotto rispetto a ciò che accade durante l’anno in città. Ma l’offerta di tante Prime Nazionali ha sempre rappresentato per noi una linea vincente e continueremo a portarla avanti finché ci sarà possibile. Grazie soprattutto ai nostri sponsor.

 

E’ mai accaduto che uno spettacolo sia stato riproposto in due edizioni consecutive del Festival, proprio per il tanto successo riscontrato in tournée?

No, questo non é mai accaduto nonostante ci siano state diverse richieste. Chi allestisce da noi e organizza la ripresa invernale non fa anche la stagione estiva successiva. Le dico però che Le Bal con cui abbiamo dato il via all’estate 2017 in una data unica, è risultato talmente gradito che la stessa compagnia, capitanata da Giuseppe Zeno, tornerà quest’anno con una nuova produzione a chiusura del Festival. Porterà in scena Non si uccidono così anche i cavalli? per la regia di Giancarlo Fares. Ancora uno spettacolo con musica dal vivo e coreografie.

 

Del resto la musica dal vivo ha caratterizzato anche la serata inaugurale del 2018…

Sì, l’edizione 2018 è stata inaugurata dalla presentazione in anteprima di Le Dive dello Swing, con Teresa Federico, Valentina Ruggeri e Federica Nerozzi per la regia di Massimiliano Vado e la direzione musicale di Roberto Gori. Lo spettacolo ha confermato che la musica dal vivo riscuote davvero un successo considerevole.

 

Con che criterio il Festival cerca di anno in anno di migliorare la propria offerta?

Il Festival Teatrale di Borgio Verezzi nasce incentrato sui grandi classici. Molière, Shakespeare, Goldoni, Plauto. Con il tempo, però, abbiamo aperto la nostra vetrina anche alla nuova drammaturgia e agli autori stranieri. Una scelta felice che ha contribuito a suscitare ulteriore curiosità intorno a noi.

 

Quali le ragioni di questa decisione?

Innanzitutto il mutamento dei gusti del pubblico. E poi bisogna riconoscere che è sempre più difficile trovare compagnie disposte a cimentarsi in estate con i classici. I costi infatti sono elevati, perché parliamo di spettacoli con almeno 12-15 personaggi in scena.

 

Qualche nome straniero del cartellone 2018?

Quest’anno abbiamo molti stranieri. Penso a Quartet di Ronald Harwood con Giuseppe Pambieri, Cochi Ponzoni, Paola Quattrini e Giovanna Ralli, a Squalificati di Pere Riera con Stefania Rocca, Andrea De Goyzueta e Fabrizio Vona, Un autunno di fuoco di Eric Coble con Milena Vukotic e Maximilian Nisi e ancora Alle 5 da me di Pierre Chesnot con Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero.

 

Ma i grandi classici, dunque?

Rimangono. Abbiamo cominciato il 2018 con Il Fu Mattia Pascal di Pirandello e proseguito con La leggenda di Moby Dick di Melville. Avremo poi La scuola delle mogli di Molière e Il diario di Adamo ed Eva di Mark Twain.

 

Parliamo un momento del pubblico. I vostri abbonati sono considerati esigenti e per questo molto temuti. Di che genere di spettatori si tratta?

Il nostro è per la gran parte un pubblico affezionato. Abbiamo circa 170 abbonati che ogni estate ci raggiungono dal Piemonte e dalla Lombardia per trascorrere un periodo di vacanza e contemporaneamente venire a teatro. In tanti poi arrivano dal Ponente Ligure anche con pullman organizzati appositamente. E infine ci sono gli spettatori occasionali, quelli per così dire “della spiaggia”, attirati dal passaparola di coloro che li hanno preceduti. Queste persone scoprono nel teatro un’ottima alternativa alla passeggiata serale sul lungomare.

Stefano Delfino, Direttore Artistico del Festival

 

Le chiedo una battuta finale a proposito delle Grotte di Borgio Verezzi, altra allettante location sede del Festival oltre alla tradizionale Piazzetta Sant’Agostino…

Tra il 12 e il 16 agosto scenderemo dalla Piazzetta di Verezzi fino al sottosuolo delle Grotte di Borgio per proporre Purgatorio, uno spettacolo itinerante che segue al successo de L’Inferno andato in scena lo scorso anno. Un nuovo incontro con i personaggi della Divina Commedia tra stalattiti e stalagmiti. Le nostre Grotte, seppure meno conosciute di quelle della vicina Toirano, sono vive, in continua evoluzione e coloratissime. L’intento è quello di utilizzare il teatro anche per valorizzare le bellezze naturali del nostro territorio.

 

Termina qui questa piacevolissima chiacchierata con Stefano Delfino, che naturalmente ringrazio per la cordiale disponibilità e per averci raccontato tanto del suo Festival così apprezzato. Potrebbe essere una grande opportunità anche per te approfittare delle ferie per gustare la magia di questo prestigioso appuntamento estivo ;-).

Se vuoi puoi scaricare qui il programma completo dell’edizione 2018 con tutti i suoi protagonisti e le trame in scena dal 7 luglio al 19 agosto. E se hai già avuto occasione di immergerti nella sua cornice davvero suggestiva, ben venga come sempre il tuo commento!

A cura di Giulia Grondona

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Tag: , , , , Filled Under: Colpi di scena Posted on: 20 July 2018

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