Jersey Boys, il musical: il direttore musicale svela i retroscena!

Questo post lo dedichiamo alla musica e al dietro le quinte del genere musical, in particolare all’esecuzione live. Chiediamo ad Angelo Racz, musicista e direttore musicale, di raccontarci un po’ il Musical dal lato di chi dirige la parte musicale live, qual è il rapporto tra performer e direttore d’orchestra e altre curiosità.

Angelo Racz è il direttore musicale di Jersey Boys, il musical presso il Teatro Nuovo di Milano, tra i musical più attesi del 2016- 2017 , inoltre è anche vice direttore musicale presso Peeparrow entertainment.

Prima di entrare nel vivo del racconto, chiediamo subito al maestro Angelo Racz di spiegarci quali sono le dinamiche interne tra cantanti e direttore musicale, e poi quali sono le differenze tra un musical con orchestra dal vivo e un musical con basi musicali. Lasciamo adesso a lui la parola ed immergiamoci nella magia dei suoi racconti e dei suoi aneddoti…

Qual è il rapporto tra cantanti e direttori d’orchestra?

Il direttore musicale è sicuramente una figura chiave all’interno dell’allestimento e della buona riuscita di un musical. Non solo per quanto riguarda le competenze prettamente musicali di direzione della band, ma per quanto concerne una serie di aspetti che vengono molto prima, cose tecniche (computer, programmazioni e lati umani).

Nella esperienza sull’allestimento di Jersey Boys, durante il periodo di prove è stato interessante trovare dei ragazzi assolutamente desiderosi di imparare da zero, tutto lo spettacolo fin dal primo giorno, anzi direi da molto prima: il vocal score che avevamo aveva però 9 persone in piu previste, rispetto al cast italiano e durante le prove a Cologno abbiamo adattato le cose rinunciando a 9 voci e ridistribuendo le parti in maniera equa per non far mancare nulla all’ascolto. Lavoro non da poco.

Il lavoro che viene richiesto in più al cast, oltre alle prove e agli spettacoli, spesso non è contemplato all’inizio. Mi viene in mente per esempio la registrazione di cori di supporto per lo spettacolo dove, per esempio, offstage 10 delle 15 persone del cast si stanno cambiando abito e non è per loro fisicamente possibile cantare o la registrazione di brani promozionali per i passaggi radio e TV.

Tutte cose che solo se c’è una vera passione e dedizione al lavoro vengono comunque fatte col sorriso e con grande professionalità. E in questo il cast del musical Jersey Boys era il top!

Credo che più di tutto un buon direttore musicale debba essere un leader ma non un capo. Un legante tra tutti!

Io dico sempre che la mia (sia nei cori che dirigo, che negli spettacoli) è una dittatura democratica, ossia un modo di dire le cose che seppur molto rigoroso (per me, come dico sempre ai miei musicisti, le note giuste sono “il minimo sindacale”) deve lasciar spazio a pareri e a dubbi che si possono condividere in maniera serena con tutti. Poi rimane magari che l’ultima parola è quella del direttore, ma almeno ci si confronta.

La magia di un cast come quello di Jersey Boys sta proprio nel fatto che dall’inizio c’è stata una grande dimostrazione di fiducia totale per i tre responsabili di reparto (Coreo, Recitazione, Musica) che quindi hanno potuto lavorare su dell’ottimo materiale umano in maniera splendida. Certo, discussioni ce ne sono state, dubbi su “Ma staremo facendo la cosa giusta?” ci sono stati, ma si è sempre passato oltre, affidandosi… E il risultato (per chi ha visto lo spettacolo o letto le critiche) era una alchimia pazzesca di energia, coesione e qualità a 360°.

Aspetti negativi e positivi dell’esecuzione live di un musical?

Avere un’orchestra live è uno dei valori base del musical. Purtroppo in Italia non sempre viene data importanza all’orchestra e il motivo è, per il 95% dei casi, la mancanza di budget. Si allestiscono spettacoli con basi oppure con orchestra ma solo nel primo periodo. A volte ovviamente ci sono location che non consentono l’uso dell’orchestra (palchi piccoli, mancanza della buca), ma la ragione principale è comunque quasi sempre di carattere economico, ed è un peccato perchè è vero che forse non tutti i neofiti del musical se ne accorgono, ma tra uno spettacolo con la base musicale (seppur realizzata meravigliosamente ma spesso non trattate in maniera adatta) passando poi ad uno con la musica dal vivo, beh… La differenza di impatto salta subito all’orecchio e anche il meno esperto non potrà più rinunciare ad un ascolto con orchestra live.

 

band jersey boys musical con angelo racz

 

Vedo molte persone a teatro che sono esaltate dal vedere il musicista che suona dal vivo. Si affacciano alla buca e fanno foto agli strumenti come fosse la prima volta che li vedono o chiedono: “Cos’è questo cos’è quello?”. Altri arrivano alla fine e chiedono affacciandosi in buca: “Ah ma c’è l’orchestra? Sembrava un cd” il che può essere un complimento, ma anche no… Fate voi le vostre considerazioni.

Un aspetto negativo è sicuramente che l’orchestra live necessita prove extra, lettura delle parti, esigenze tecniche più complicate, ma il risultato non è paragonabile a uno spettacolo con orchestra registrata, e non solo per il pubblico ma anche per il cast stesso. La duttilità di esecuzione e di interpretazione può variare di sera in sera, seguendo meglio i dialoghi o i sottofondi musicali alle parti recitate, cosa che da un relax maggiore agli attori stessi.

Un aneddoto avvenuto durante il musical Jersey Boys?

Ho lavorato su molti musical ma visto che finora abbiamo parlato di Jersey Boys ve ne racconto uno: riguarda la sera della prima. Grande tensione al Teatro Nuovo di Milano, tutto era pronto! Mezzasala luci soffuse e la fonica da il GO (il segnale per iniziare). Cominciamo!

Orchestra spettacolare alle prime note. Si apre il sipario. Tutto buio. La musica va avanti… Tutto buio. Il cast canta… Tutto buio. L’orchestra si ferma. Tutto buio. Luci in sala. Sale sul palco il nostro regista, grandissimo Claudio Insegno e con una prontezza magistrale e serissimo racconta che a Broadway era successa la stessa cosa alla prima. Ecco perchè per non farci mancare nulla abbiamo iniziato allo stesso modo. La gag funziona: scroscio di applausi. Si riparte… stavolta sul serio. Ed è stata una grandissima replica, predizione di un’ottima stagione al Teatro Nuovo!

 

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Tag: , , , , , Filled Under: Dietro le quinte Posted on: 16 June 2016

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