Il regista Gabriele Pignotta (al centro, nella foto) analizza le dinamiche di un’apparente famiglia-modello dei giorni nostri dando vita a una commedia coinvolgente e mai banale. Noi l’abbiamo vista a Torino ed ecco per voi la recensione.
Dire basta e fermarsi a riflettere. Ma i nostri cari saranno pronti?
Una pausa. Un tempo tutto per noi per rileggere d’improvviso la nostra quotidianità con occhi nuovi. Per scrutare l’oggi come il passato e scoprire di avere ancora tanta voglia di futuro. Un futuro diverso però, che ci faccia sentire ancora padroni di una vita che forse fino ad ora abbiamo vissuto troppo “a memoria”.
Quante volte un inatteso incidente di percorso ci ha portato a tutto questo. Ma le nostre giornate spesso non ci permettono di prenderci del tempo per noi stessi. E, ancora peggio, di voler magari cambiare le cose da un momento all’altro. La prima conseguenza è di apparire inevitabilmente “strani” agli occhi di chi ci sta accanto in famiglia. Perché non sempre gli altri, seppur legati a noi da un sentimento profondo, sono pronti a rivoluzionare le proprie radicate abitudini per lasciare spazio alle nostre rinnovate esigenze. Almeno non subito.
Questo il tema di Non mi hai più detto ti amo, commedia inedita andata in scena al Teatro Alfieri di Torino dal 3 al 6 maggio con protagonisti Giampiero Ingrassia e Lorella Cuccarini nei panni dei coniugi Giulio e Serena. Lei, premurosa e precisa, si dedica scrupolosamente alla cura della casa ed è perfino capace, il più delle volte, di anticipare i bisogni del marito e dei figli Tiziana e Matteo, entrambi alle prese con l’università. Lui, immerso nel suo lavoro, fin dalle battute iniziali appare un po’ troppo “distratto” tra le mura domestiche.
Nulla, in ogni caso, sembra poter scalfire un’unione che va avanti felice e affiatata ormai da vent’anni. Eppure c’è qualcosa che non funziona. È lo stesso titolo, del resto, a lasciarci intuire che forse quella complicità non è poi così inossidabile. E quel rapporto così duraturo ha ora necessità di essere rivisto.
Tanta ironia e un’analisi approfondita di ogni personaggio. Bravo Pignotta!
Il titolo, in realtà, potrebbe trarre in inganno. Farci prontamente pensare alle difficoltà comuni ad ogni coppia e a conseguenze scontate. Ebbene, non è così. Perché il problema di Giulio e Serena non è solo di natura sentimentale. Ecco che allora Non mi hai più detto ti amo, scritto e diretto da Gabriele Pignotta, si rivela tutt’altro che uno spettacolo prevedibile e superficiale.
Primo e immediato punto di forza della commedia è la straordinaria ironia con cui il testo, pur rimanendo fedele alla leggerezza del genere, affronta anche temi difficili e scomodi. Quegli ostacoli cui la vita ci pone spesso dinnanzi nei momenti più impensati. Per spingerci ancor più alla risata, il regista si fa anche aiutare dalla bravura di Fabrizio Corucci (The Bodyguard, Se il tempo fosse un gambero, Frankestein Junior) pronto a indossare i panni dell’ingombrante Signor Morosini per interrompere la trama di tanto in tanto e disegnare siparietti comici molto gradevoli sempre a discapito del malcapitato Giulio.
Estremamente singolare e dal risultato ineccepibile è poi la capacità di Pignotta di scandagliare ed evidenziare mille piccole e grandi manchevolezze tipiche del tran-tran quotidiano che ciascuno in platea non manca di rinfacciare immediatamente a qualcuno dei propri cari. Le mogli rimproverano i mariti, i genitori biasimano i figli e così via. L’importante è fare a gara nell’identificarsi ognuno con un personaggio e riconoscere quanto il testo riproduca fedelmente la realtà del mondo esterno.
Ma torniamo alla trama. A mio modo di vedere, rappresenta il terzo motivo di plauso per Gabriele Pignotta. Scorre coinvolgente e veritiera come accennato, ma, cosa davvero rimarchevole, al suo interno il regista lascia ampio spazio a tutti i protagonisti. Cosicché nessun ruolo appare di rincalzo. Dapprima è Serena ad attirare la nostra attenzione scoprendo di non potersi più permettere la proverbiale pazienza di cui fino ad oggi ha dato prova ogni giorno. E questa sua sorta di ribellione conduce ineluttabilmente in primo piano il marito, che fino a quel momento aveva saputo ritagliarsi, senza peraltro accorgersene, soltanto un ruolo da co-protagonista. Reso forte dall’autenticità dei propri sentimenti, Giulio si aggrapperà allora con determinazione al suo amore vero e sincero per la moglie accettando, non senza sforzo, di adeguarsi ad ogni novità pur di salvare quel matrimonio in cui crede da sempre.
Non sarà semplice per lui relazionarsi con i figli, colti di sorpresa da questa repentina inversione dei ruoli. E proprio ai ragazzi, prossimi ormai a diventare adulti eppure ancora tanto desiderosi di tornare ad avere al proprio fianco i genitori di un tempo, Pignotta regala la possibilità di esprimere pienamente le proprie emozioni e sensazioni nonché ciò che li spinge a riflettere e a sentirsi a disagio. E noi possiamo così apprezzare il talento di Raffaella Camarda e Francesco Maria Conti, bravi ad impersonare due fratelli radicalmente mutati dagli eventi che reagiscono in maniera opposta a ciò che li circonda. Li ritroveremo entrambi completamente diversi spostandoci dal primo al secondo atto.
Giampiero Ingrassia e Lorella Cuccarini complici sul palco e grandi amici
“Ma… Giampiero e Lorella?” Mi direte. Beh, se mi soffermassi sul loro talento, potreste sorridere in fondo. Perché sono sufficienti gli oltre trent’anni di carriera di entrambi per testimoniarne le capacità. Grazie a Non mi hai più detto ti amo tornano in scena uno al fianco dell’altra dopo vent’anni e ciò che davvero colpisce è la loro complicità. Non solo affiatamento professionale nato in quell’ormai lontano 1997 in cui impersonavano i fidanzatini Danny e Sandy, studenti della Rydell High School nella prima versione italiana di Grease targata Saverio Marconi.
Il loro legame oggi si rivela prima di tutto una salda amicizia. Lo conferma la scelta di presentarsi sul palco in coppia al termine dello show, per salutare il pubblico e spartirsi gli applausi stretti mano nella mano come quei ragazzini americani di un po’ di tempo fa. Volendo andare più a fondo, la commedia permette a Ingrassia di non abbandonare la sua versatilità che proprio in questa stagione lo ha visto alternare il personaggio di Giulio a quello en travesti di Edna, protagonista del musical Hairspray-Grasso è bello! per la regia di Claudio Insegno.
Lorella Cuccarini, invece, lascia da parte momentaneamente la danza e il canto, suoi punti di forza anche quest’anno ne La Regina di Ghiaccio interpretato sotto la guida di Maurizio Colombi, e debutta nella prosa presentandosi per la prima volta sulla scena come moglie, come madre e soprattutto semplicemente come donna. Questa sua veste inedita fa sì che il pubblico scopra in lei una grinta inusuale, abituato ad apprezzarne da sempre la figura rassicurante e mai sopra le righe.
Colonna sonora, costumi, scenografia. Fiori all’occhiello di uno spettacolo che non lascia nulla al caso
Non mi hai più detto ti amo non è soltanto un testo inedito che tanto successo ha riscosso in questi lunghi mesi di tournée, tanto che presto sarà premiato nel corso del prestigioso Festival Teatrale di Borgio Verezzi dove ha debuttato a livello nazionale nel luglio scorso. Tanti sono gli aspetti che fanno della commedia uno show meritevole di giudizi positivi.
Tra questi non si può tralasciare la colonna sonora originale, caratteristica insolita per uno spettacolo di prosa. Se infatti di scena in scena riascoltiamo piacevolmente successi intramontabili dei Kiss o di Gloria Estefan ad esempio, ad immergerci in un’atmosfera realmente intimistica è però la sensibilità di Giovanni Caccamo, autore di Se partissimo domani. La poeticità del suo brano ci è accanto nella scena conclusiva del primo atto, così in molti, sorpresi ed emozionati, nell’intervallo ci ritroviamo alla ricerca urgente di un fazzolettino.
La voglia di far bene e di non lasciare nulla al caso traspare anche dagli innumerevoli cambi di costume affidati a Silvia Frattolillo, ma ciò che impressiona più di tutto è la ricca scenografia girevole ideata da Alessandro Chiti. Potrebbe a prima vista apparire eccessiva per la prosa, spesso contraddistinta da allestimenti più semplici ed essenziali, ma alterna tra loro tre ambienti in cui ogni dettaglio è curato nei minimi particolari e ogni oggetto è realmente presente, in modo da poter davvero portare sul palco la vita di ogni giorno. Solo il televisore non compare, ma d’altra parte quale telecomando potrebbe mai offrire a Giulio e Serena uno spettacolo più emozionante delle reazioni del pubblico?
Ed ora è il momento delle vostre reazioni. Se avete avuto l’opportunità di lasciarvi coinvolgere dalla routine familiare di Tiziana, Matteo e dei loro genitori, è giunta l’ora di condividere opinioni e giudizi. In caso contrario, non preoccupatevi anche se Non mi hai più detto ti amo sta purtroppo terminando la sua tournée.
I più fortunati potranno vederlo ancora al Teatro Diana di Napoli fino al 20 maggio e a Giffoni (Sa) il giorno seguente, ma in autunno i suoi protagonisti riprenderanno a girare l’Italia. Arriveranno a Roma, Ancona, Genova, Ferrara e tante altre piazze fino a febbraio. Mi raccomando però: prima di entrare in teatro assicuratevi di avere in borsa i fazzolettini. Qualche lacrimuccia, ne sono sicura, presto scenderà!
Recensione a cura di Giulia Grondona
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Tag: Commedia, Recensioni, spettacoli teatrali Filled Under: Colpi di scena Posted on: 18 May 2018