L’adattamento teatrale del libro di William Steig: “Shrek” è destinato ad un pubblico composto da piccini, giovani ed adulti essendo una favola.
Fiaba sovversiva quella di Shrek! “Vai per il mondo”, dicono i genitori brutti e sgarbati di Shrek al figlio, ancor più sgradevole nell’aspetto e nella condotta. Ma quello che seduce in questa favola di Steig è la vittoria del perdente, il brutto che trionfa sul bello, o meglio la bellezza interiore che per la prima volta diventa protagonista, confermando che non sempre è tutto oro quel che luccica e che ciò che è importante è quello che si è veramente.
Inoltre, Shrek rappresenta senza dubbio il diverso, colui che è mal tollerato, che non riesce a integrarsi perché qualcosa (in questo caso il suo aspetto) gli impedisce di essere “assimilato”: rappresenta, dunque, quell’Altro da sé perennemente confinato dietro una palizzata di stereotipi e pregiudizi. Shrek è una maschera. Shrek ha la maschera. Indossa la maschera, messa ben in evidenza e che sfugge ad ogni travestimento carnevalesco. Shrek impersona la maschera. E’ smargiasso e ridicolo. Ma è durante l’ultima prova che Shrek rimane sgomento: disorientato, smarrito, davanti agli specchi in cui si moltiplica la sua maschera orrenda.
Coerente fino alla fine, William Steig conduce imperterrito la sua creatura, mostruosa maschera verde, al cospetto della principessa promessa: è l’apoteosi del brutto ma realmente bello. Ma la storia è ancora fresca e vitale, di quelle che pur se note a tutti c’è sempre voglia di riviverle come fosse la prima volta. Shrek ha cambiato forse per sempre la fruizione del cartone animato e della fiaba, ampliando di molto il target e riuscendo a portare al cinema e a teatro adulti e bambini. Divertendo tutti, compresi i fedelissimi dei classici Disney che spesso storcono il naso davanti ai cartoni animati moderni.
Prova superata anche sul palcoscenico, per uno spettacolo leggero e divertente ma che si propone comunque di veicolare i suoi messaggi edificanti. Al grido di “Mostra quel che sei, mostra quel che hai!”(un vero e proprio inno all’accettazione di se stessi, n.d.r.), i personaggi delle favole rompono il silenzio e insieme all’orco Shrek e al suo inseparabile amico Ciuchino, diventano emblema di tolleranza, restituendo dignità a qualunque forma di diversità.
L’Opera
Genere: Musical
Autori: Jeanine Tesori, David Lindsay-Abaire
Prodotta da:
Anno: 2016
Cast e Creativi
Attori/Attrici:
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Tag: trailer, trailer spettacoli teatrali Filled Under: Trailer teatro Posted on: 13 February 2018