Il Teatro sa sfruttare le potenzialità dei Social Media nell’era digitale?

Quali sono i modi per promuovere uno spettacolo teatrale nell’era digitale? Il teatro oggi riesce a misurarsi con i nuovi mezzi di comunicazione? E soprattutto, chi fa teatro utilizza in maniera adeguata strumenti come i Social media e il web? Parliamone con chi il teatro lo fa e lo vive…

L’argomento del post di oggi riguarda proprio il rapporto tra promozione online e teatro. Cercheremo di capire dove sono oggi le maggiori difficoltà nell’attività di diffusione di uno spettacolo e qual è la situazione attuale del nostro teatro, rispetto al tema della promozione tramite i canali di social networking e web marketing .

WelcomeTheatre e Teatro Digitale hanno come mission comune quella di dare nuova vita alle opere teatrali e uno dei principali strumenti per farlo è la promozione degli spettacoli online. Proprio per questo il marketing teatrale è spesso oggetto dei nostri articoli. L’intento è quello di creare risorse utili per chi lavora in teatro, in un’era dove la comunicazione tramite social media ed internet è fondamentale.

Oggi più che mai, con l’avvento del digitale, gli strumenti di comunicazione sono cambiati e necessariamente, anche il teatro, deve adeguarsi a questo cambiamento per poter raggiungere un pubblico sempre più vasto e diversificato (e magari anche più giovane ;-).

Abbiamo quindi intervistato Raffaella Conti, autrice e regista teatrale che prossimamente andrà in scena al Teatro Brancaccino con il suo spettacolo Tea Room. Le abbiamo fatto delle domande dirette su aspetti molto concreti del suo lavoro e tramite le sue opinioni e risposte, possiamo iniziare a farci un’idea di quali sono le esigenze attuali di autori, produttori e compagnie teatrali, proprio a partire dal loro rapporto con i nuovi media.

 

Che importanza ha la comunicazione online per il teatro?

“Penso che i registi che hanno già una carriera stabilizzata nel tempo – esordisce l’autrice – considerino la comunicazione online un male necessario, da scaricare possibilmente su attori giovani e volenterosi che lavorano di volta in volta nelle varie produzioni .
O
ra che anche io sto cercando di ‘fare amicizia’ con questo tipo di comunicazione, mi rendo conto che non è affatto semplice da gestire la promozione sul web, la quale necessita di un po’ di allenamento se non proprio di un corso, anche minimo, che faccia familiarizzare con gli strumenti a disposizione.”

Credo che i teatri abbiano difficoltà di gestione dell’immagine tramite il web.

“Forse – continua Raffaella – questo accade perché il personale è ridotto all’osso e sarebbe necessario avere almeno una persona dedicata solo a questo tipo di lavoro. I gestori dei teatri non vogliono mettere mano al portafoglio. Esiste un certo scetticismo nei confronti del web perché è un mezzo di comunicazione così multiforme che spaventa.

Forse la macchina produttiva teatrale si è troppo adagiata su antichissimi allori e sovvenzioni. Probabilmente non si è mai presa in considerazione la comunicazione su internet, perché mancava lo stimolo competitivo a farlo. Negli ultimi 4-5 anni ho notato che a Roma i teatri hanno fatto degli sforzi in questo senso, ma non è ancora sufficiente.”

Come vengono utilizzati i Social per promuovere il proprio lavoro teatrale?

“Ora che ho allargato l’ambito dei miei contatti sui Social Network, noto che molti spettacoli portati in scena da drammaturghi, registi e attori “giovani” (fino a circa 40 anni) hanno una certa diffusione, per esempio, sono venuta a conoscenza di rassegne e spettacoli che altrimenti avrei ignorato.

Ho il sospetto che questa cosa rimanga abbastanza di nicchia, una circolazione di informazioni solo fra chi frequenta i teatri. Questo forse ha che fare con il fatto che, in Italia il teatro è considerato poco come forma di intrattenimento e si finisce per essere sempre i soliti a interessarsi e a divulgare informazioni.”

I teatri a Roma non usano Facebook per farsi conoscere e fare marketing degli spettacoli.

“Al massimo utilizzano le e-mail per fare offerte e pubblicizzare le stagioni. Non so se è lo stesso per Twitter. Comunque, la storia è sempre la stessa, se vai a teatro e lasci la tua e-mail magari ti contattano, ma non raggiungono un nuovo bacino di utenza.”

 

Cosa fanno le compagnie e i produttori per promuoversi e quali sono le difficoltà?

“In generale – ci racconta Raffaella – si conta moltissimo sulle conoscenze e sulla capacità promozionali dei componenti del cast, del regista e dell’autore. La fama funziona ovunque allo stesso modo, ma la situazione del teatro, almeno a Roma, scarica il peso della parte promozionale su chi invece dovrebbe concentrarsi di più sulla parte attoriale e registica.”

“Se è vero che chi fa parte di un cast si dovrebbe anche impegnare sul lato promozionale, come parte di un lavoro corale, per portare a casa il risultato, chi conta molto sulla propria bravura e/o non ha buone capacità relazionali, rischia di rimanere senza lavoro. Forse, se lo sforzo di adottare una strategia di marketing digitale, tornasse sulle spalle dei teatri, qualcosa potrebbe cambiare in questo senso.”

 

Da questa intervista, anche noi di Teatro Digitale abbiamo avuto un po’ la conferma che in ambito teatrale si fa poco o quasi niente per promuovere, in maniera adeguata, gli spettacoli tramite i social media e il web.

Pochi sono i Teatri che ritagliano una parte di budget per la comunicazione online e non solo per quella tradizionale, pochissimi affidano la promozione degli spettacoli teatrali a persone esperte di marketing digitale, sottovalutandone così le enormi potenzialità offerte dai nuovi media e perdendo l’occasione di poter allargare il proprio pubblico ed aumentare anche gli introiti dello spettacolo.

Tu cosa ne pensi? I teatri, secondo te, considerano i nuovi mezzi di comunicazione per promuoversi? Lascia qui sotto il tuo commento.

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Tag: , , , Filled Under: Dietro le quinte Posted on: 18 November 2016

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